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METODOLOGIA


L’Apprendimento Cooperativo. Un po’ più del lavoro in gruppo

Fonti rinnovabili e disinformazione

Il Cooperative Learning è un movimento didattico-educativo molto ampio, diffuso in paesi diversi tra loro per cultura e tradizioni. Ciò ha determinato una varietà di modalità realizzative: i fratelli Johnson parlano di Learning Together (apprendere insieme) e di Controversia; Robert Slavin dello Student Team Learning (apprendimento per squadre di studenti); gli Sharan di Group Investigation (Indagine di gruppo), O’Donnell e collaboratori di Scripted Cooperation (cooperazione con copioni).

Queste modalità di lavoro di gruppo in classe sono strutturate e diverse tra loro per la loro durata nel tempo, per l’organizzazione del lavoro, per il tipo di apprendimento che intendono stimolare, per i presupposti teorici che ne hanno determinato la creazione. Ciascuna di esse ad ogni modo è ben diversa dal Lavoro di Gruppo comunemente inteso.

Il dibattito pubblico nazionale ed i canali mediatici – sia tradizionali che nuovi – sono carichi di idee sbagliate e informazioni obsolete sull’ energia rinnovabile e sulla sua capacità di svolgere un ruolo sempre più dominante nel mix di produzione elettrica nazionale già nei prossimi anni. C’ è uno scetticismo generale sul fatto che le rinnovabili possano davvero guidare il futuro del settore energetico, in termini di stabilità della rete, sostenibilità economica e tutela del paesaggio. La questione è spesso trascurata dai rappresentanti istituzionali e dai principali canali mediatici, come se si stesse parlando di una soluzione energetica per un futuro lontano, piuttosto che di una soluzione pronta all’uso per questo decennio, supportata da raccomandazioni basate sulla ricerca, soluzione che le imprese sono già pronte a mettere in campo. Nel dibattito sono presenti elementi che inquinano il contesto informativo e il dibattito sulle fonti rinnovabili poiché non permettono di fare analisi e valutazioni su dati aggiornati e verificati. Abbiamo individuato primariamente 5 falsi miti comunemente diffusi: idee sbagliate, basate su presupposti scorretti o semplicemente informazioni ormai obsolete ma che continuano ad essere diffuse.

In comune hanno la convinzione che il piccolo gruppo (2-5 membri) può essere un efficace veicolo del miglioramento individuale nell’apprendimento di contenuti e abilità sociali. Esemplifichiamo le differenze tra lavoro di gruppo (LDG) e lavoro in apprendimento cooperativo (AC) considerando la seguente situazione: ci sono due classi di terza media che lavorano in gruppi.

In entrambe le classi, i gruppi devono in storia approfondire la conoscenza del pensiero e delle azioni salienti di alcuni del Risorgimento italiano (obiettivo di gruppo).

  • Lavoro Di Gruppo: l’insegnante ha lasciato che i gruppi, di quattro persone, si formassero sulla base delle preferenze personali e dopo una spiegazione del compito, che consiste nel compilare uno scritto sul pensiero e sulle azioni di quattro eroi, e una esortazione a lavorare insieme, dà il via al lavoro che si svolgerà per la maggior parte del tempo fuori dall’orario scolastico. Gli studenti riceveranno un voto individuale attraverso un’interrogazione finale.

  • Apprendimento Cooperativo: l’insegnante forma i gruppi in base ad un criterio di eterogeneità per rendimento, quindi spiega il compito: in ogni ricerca dovranno essere presentati pensiero ed azioni salienti di quattro eroi, scelti da un elenco dato all’inizio dell’attività (ad es. Mazzini, Cattaneo, Cavour, Garibaldi); di essi, tutti e quattro gli alunni dovranno conoscere le informazioni principali, quando interrogati. Inoltre, l’insegnante assegnerà un voto individuale che consisterà in una valutazione ponderata, cioè in un calcolo che terrà conto sia della media dei voti del gruppo, sia del voto individuale all’interrogazione scolastica. In questa attività didattica, l’insegnante dedica un tempo iniziale all’insegnamento diretto dell’abilità sociale che ha individuato come utile per lo svolgimento del compito assegnato. Anche su questo aspetto il gruppo dovrà impegnarsi e poi riflettere insieme alla fine del lavoro (strutturazione della lezione e del lavoro di gruppo).

Innanzitutto, nel cooperative learning la modalità di formazione dei gruppi è attentamente decisa in base agli obiettivi dell’attività In generale, essa è determinata dall’insegnante e non dagli studenti, questo al fine di evitare:

  • sgradevoli situazioni di esclusione

  • la formazione di gruppi poco produttivi

Il criterio centrale per la formazione dei gruppi cooperativi è l’eterogeneità, data dalla differenza interna dei membri di ogni gruppo in base a criteri quali il rendimento, le abilità cognitive e sociali, il genere.

Essa costituisce una risorsa per la riuscita di tutti e pertanto viene assicurata mediante un intervento diretto.

Una differenza ulteriore tra il cooperative learning e il lavoro di gruppo è la modalità di organizzazione del lavoro degli alunni.

Nel cooperative learning, essa è maggiormente definita attraverso alcuni decisioni operative che riguardano:

  • la valutazione individuale legata a quelli dei compagni

  • la necessità di apprendere non solo una parte ma l’intero

  • l’impossibilità di svolgere il lavoro complessivo senza l’aiuto dei compagni

Queste costrizioni, date dalla struttura del compito e dalla modalità di valutazione, contribuiscono alla costruzione dell’interdipendenza positiva tra gli alunni appartenenti ad ogni gruppo: essi sentono che possono riuscire nel raggiungimento dell’obiettivo solo mediante la collaborazione con i compagni. Mediante questo ‘vincolo strutturale’ gli studenti vengono stimolati ad interagire in modo da svolgere il compito.

Infine, un ulteriore elemento differenzia le due situazioni: il modo in cui viene sollecitata la cooperazione e l’utilizzo della fase finale di riflessione e di feedback reciproco come strumento di miglioramento.

Specifichiamo che non tutte le tecniche di apprendimento cooperativo prevedono una valutazione finale e la fase finale di revisione. Resta ferma però una chiara organizzazione del lavoro degli studenti, anche per tecniche applicabili in pochi minuti, come ad esempio il Pensa, Coppia, Condividi di Spencer Kagan.